“Più che repressione contro il caporalato nelle campagne, serve prevenzione.” Lo dice in questa intervista che ci ha rilasciato, monsignor Giovanni Checchinato, vescovo di San Severo, nella cui diocesi si trova il comune di Lesina , nei cui pressi è accaduto il terribile schianto costato la vita a 12 lavoratori dei campi extracomunitari.
Eccellenza Checchinato, quale la sua reazione?
” Certamente è di sofferenza e grande dolore per questa povera gente e per vite stroncate. Il mio è un dispiacere che riflette quelle della nostra comunità colpita da questo evento”.
Pensando al futuro. Che lezione può cogliere chi è chiamato a governare?
” Mi auguro che si faccia qualche cosa davvero nel nome del principio del bene comune. La piaga del caporalato nelle campagne, che sembra essere alla base di questa sciagure, è nota da molto tempo. Io stesso la ho denunciata, e nella omelia per la festa di San Severo ho detto di recente qualche cosa. Senza puntare il dito contro nessuno, penso sia anche responsabilità delle lentezze della politica se problemi e situazioni come queste, stratificate nel tempo, non trovano adeguata soluzione”.
Aumentare le pene?
” Le leggi ci sono. Anzi, una sul caporalato è recente ed esiste, mi pare persino incisiva nella sua stesura. Penso che sia maggiormente utile dare attuazione con maggior coraggio e forza alla normativa esistente rispetto a creare nuove norme. Intendo dire: applichiamo in modo rigoroso quello che già esiste . Più che repressione, che pure a volte è necessaria, contro il caporalato nei campi serve tanta opera di prevenzione. Come mandare e far girare più ispettori”.
Perchè sostiene questo?
” Perchè l’ opera repressiva pura e semplice, senza un’ adeguata presenza preventiva dello Stato non ha senso, dappertutto. Così come trovo poco realistico reclamare nuove norme , quando bisogna dare piena applicazione e forse miglioramento alle già esistenti”.
Sfruttamento nei campi. Ritiene che siano sospetti, anche nelle vendite della grande distribuzione, prezzi di prodotti ortofrutticoli troppo bassi, basti pensare alle super offerte per la passata di pomodoro?
” Se uno pensa che in Italia mangiamo le banane allo stesso prezzo della Costa Rica, significa che qualche cosa non va e che l’osservazione è pertinente, due più due fa quattro. Indubbiamente lo sfruttamento umano, di qualunque colore, porta a prezzi più bassi nel prodotto alla vendita. E’ un segnale di questo”.
Bruno Volpe