Vitus Huonder, vescovo di Chur, nella svizzera orientale, è oggetto di due denunce penali, una da parte di un privato cittadino ed uno da una associazione Lgbt, Pink Cross, che lo accusano di aver incitato alla violenza contro gli omosessuali. Il vescovo viene accusato di aver citato, nel corso di un suo recente discorso pubblico, un brano del Levitico in cui si dice che l’omosessualità è un abominio e che gli omosessuali dovrebbero essere messi a morte. Il discorso è stato letto nel corso di un dibattito su matrimonio e famiglia organizzato dal Forum Cattolico Tedesco a Fulda.
Durante il discorso, che aveva ottenuto molti applausi, il vescovo avrebbe detto che “il Levitico chiarisce in maniera sufficiente e non ambigua la posizione della Chiesa sull’omosessualità” secondo un rappresentante di Pink Cross. Se riconosciuto colpevole, Huonder, 73 anni, rischia fino a tre anni di prigione. Per Bastian Baumann, direttore di Pink Cross, “Vitus Huonder, data la sua figura autorevole nella Chiesa, accetta che le sue parole possano incontrare l’approvazione tra cristiani ed altri fondamentalisti, in modo che possano essere seguite in maniera obbediente. Il vescovo ha superato la linea rossa.” Baumann assicura di “credere nella libertà di espressione, va bene citare passi della Bibbia, ma poi ha detto che quelle parole andrebbero applicate alla vita reale, che vuol dire chiedere la pena di morte per i gay. Siamo preoccupati. E’ un leader della Chiesa ed ha chiesto alla gente di seguire le sue parole e pensiamo che ciò possa essere pericoloso.”
Huonder si è scusato subito, chiarendo di essere stato male interpretato, riservando una stoccata a PInk Cross: “Mi dispiace se il mio discorso di 50 minuti, che trattata delle basi bibliche del matrimonio e della famiglia, è stato interpretato come un attacco alle persone omosessuali. – ha detto – Nel mio discorso ho citato molti passaggi difficilmente accettabili del Vecchio Testamento sul matrimonio, la sessualità e la famiglia, ma io non voglio attaccare gli omosessuali.” Baumann gli ha risposto con tono sprezzante: “Non c’è da discutere sulle cose di cui stesse parlando: è tutto molto chiaro. Non abbiamo bisogno della sua carità o pietà: non accettiamo le sue scuse.”