“Hanno trovato i soldi per le banche, ma per una seria politica antismismica ancora no. Lo dico senza polemica.” Lo afferma in questa intervista che ci ha rilasciato Monsignor Michele Seccia, vescovo della diocesi di Teramo- Atri in merito alla gravissima emergenza terremoto e neve che ha flagellato la sua diocesi e gran parte della regione.
Eccellenza, terremoto e soprattutto maltempo vi hanno duramente colpiti. Con che stato di animo guardate al domani?
“ Inutile dire che qui la gente è abbattuta e tanti si sentono abbandonati, hanno questa sensazione. Io invito tutti a non trascurarci e a ricordarsi sempre di noi anche quando si abbassano i riflettori della cronaca. Auspico che non cali il silenzio su Teramo e la regione. Il nostro territorio è stato severamente colpito nelle strutture, nella economia ed anche nei beni ecclesiastici. Sono ben 180 le chiese lesionate, una cosa molto grave”.
Avete timore che scenda una specie di oblio?
“ Esatto. Dopo la sfuriata iniziale noto che si parla poco di noi e non lo affermo per amor di polemica e tanto meno voglio fare il protagonista. Lo ripeto: non abbandonateci, siamo cittadini italiani come gli altri. Giusto che si facciamo campagne per le scuole, sacrosanto, ma si pensi anche ad altre emergenze ugualmente serie”.
Anche a Teramo, secondo lei, ci sono stati ritardi nei soccorsi?
“ Voglio prima di tutto ringraziare ed elogiare tutti quelli, di ruolo e volontari, che si sono spesi tantissimo e al massimo delle loro possibilità per aiutare la popolazione in difficoltà. Tuttavia, penso che qualche ritardo vi sia stato. I bollettini meteo,per esempio, erano chiari ed anche allarmanti e allora mi chiedo: e la prevenzione? Politici ed amministratori si facciano un bravo esame di coscienza”.
Siete fiduciosi per il domani?
“ Io guardo ai fatti. Allo stato riscontriamo delle lodevoli promesse, vedremo. Il territorio è devastato e l’economia, già poco florida, ha subito gravissimi danni e problemi. Da credente non posso perdere mai la speranza della ragione. Lo reitero: non abbandonateci. Senza voglia di polemica però aggiungo..”.
Prego…
“ In Italia i soldi per le banche in crisi sono stati trovati subito e i nomi dei debitori rimangono riservati. Perchè mai non si trovano con la stessa sollecitudine i denari per una buona, seria e valida politica antisismica? Quale è oggi la politica finanziaria dell’Italia?”.
Bruno Volpe